Di Gino Rocca
Regia di Paolo Balzani
Ambientato in una villa veneta nei colli Euganei.
Il proprietario è morto e ha lasciato tutto il suo patrimonio al maggiordomo. Gli altri servitori, ovviamente indignati, si scatenano.
Si viene a creare una situazione grottesca e nel contempo esilarante: tutti si sentono defraudati di qualcosa.
Se prima il padrone era l’autorità costituita e legalizzata, il nuovo proprietario no. E riceve in blocco un corale rifiuto, che rischia di sfociare in anarchia.
Qui ci vuole astuzia, o meglio, ci vuole furbizia e capacità di giocare sull’emotività degli altri servitori.
E’ ciò che fa Tita : sfrutta l’incapacità di autogestione e di autonomia dei servi e cede loro il potere: loro diventano i padroni, ma “… comando mi!”.
Chi è abituato solo ad obbedire, non sa comandare, non lo sa fare nemmeno il prepotente e il violento. Il potere fa voglia , ma non è gestibile se non con intelligenza, astuzia e saggezza : ne sono una dimostrazione tutti i totalitarismi.
8 Apr 2017, teatro parrocchiale, Lugo (VI)
23 Mar 2013, Teatro Centrale, San Bonifacio (VR)
15 Mar 2013, Teatro Bontempelli, Citerna (PG)
Nel 2005 lo spettacolo ha partecipato al Festival Nazionale dialettale di Laives in Alto Adige e al Festival Regionale di Padova, classificandosi terzo e ottenendo il premio per il miglior attore non protagonista.
Tipo | Descrizione |
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Genere | Comico |
Lingua | Dialetto veneto |
Durata | 1h e 30min |
Esigenze Tecniche | Palcoscenico o pedana 6x4 m minimo |
Potenza elettrica richiesta (minima) | 3Kw in 220V |
Potenza elettrica richiesta (Consigliata) | 10Kw in 380 V |