Anche nel 2018 abbiamo legato OLT ad un corso parallelo di fotografia. Perché?
Perché io e Roberto Rizzotto crediamo ci sia una certa carenza di sensibilità, specie nel mondo del teatro amatoriale (per il teatro professionistico è un’altra cosa, con budget diversi, scopi diversi ed aspettative diverse).
L’intento del corso è stato di fornire una opportunità alle compagnie di “formare” qualche simpatizzante od iscritto alla fotografia teatrale.
La risposta è stata “tiepida” (1 associato UILT, 4 persone non associate)
Quali sono le caratteristiche che rendono la foto di scena così particolare? Banalmente si cerca di “fermare” in uno spazio a due dimensioni, qualcosa che di dimensioni ne ha ben di più: abbiamo lo spazio (3 dimensioni già di suo), le emozioni degli attori, la storia, le emozioni o gli stati d’animo di chi guarda, ecc… ecc…
Per questo la foto di scena non è solo un semplice click… è un tentativo di comunicare qualcosa, che sappiamo a priori, sarà incompleto irripetibile e soggettivo. Anche quest’anno abbiamo voluto soffermaci non sulla parte “tecnica” della fotografia, ma specialmente sulla parte emotiva e di interrelazione con gli attori. La formula di provare vari spezzoni in sede è stata molto gradita ai partecipanti, perché hanno saputo entrare progressivamente nel pezzo. E l’intento si è poi riapplicato durante gli spettacoli di OLT. Il primo spettacolo serviva per “capirlo”, il secondo per tentare di “catturarlo”.
Dopo il weekend di shooting fotografico tutti i partecipanti (logicamente chi più, chi meno, anche per esigenza personali), ha progressivamente reso disponibili gli scatti che hanno ritenuto migliori per la mostra fotografica che si è tenuta il 29/30 settembre presso il palazzo Toaldi Capra.
Stay tuned!
Stefano S.
stefano
Lucia
Andrea Genito