Da che cosa nasce il mio monologo scritto in occasione di "In a Nutshell Out"? Sicuramente dall'intento di dare spazio alla creatività; dalla voglia di calarsi nella realtà cruda e logorante, quella del carcere; dal voler seguire l'immagine di una giovane donna che in dieci anni di reclusione perde prima di tutto la sua identità, non accettando più la drammatica realtà e che, non potendo fuggire, lascia che si faccia strada in lei la abbia e quasi la pazzia.
Trovo sia molto stimolante pensare di scriversi un testo teatrale da interpretare. Forse ci rende più partecipi, ci si può concedere magari qualche breve guizzo di improvvisazione, per poi tornare a seguire la traccia iniziale. Credo questa sia stata un'ottima opportunità per tutti, per ascoltare i compagni, prendere spunti, per esprimersi liberamente ecc.
Dunque, ringrazio il maestro per avere voluto valorizzare così i suoi allievi-attori.
Silvana V.
stefano
Lucia
Andrea Genito